Le nostre nuove proposte per la scuola
In occasione della Festa della Liberazione (25 aprile), ci siamo interrogati su cosa e come fare per rievocare, per fare memoria di fatti, di donne e uomini della nostra Resistenza. Per non dimenticare quanto ci hanno insegnato, per non interrompere il filo della memoria.
I “grandi testimoni” non ci sono più, i pochi rimasti hanno un’età che non consente loro di continuare l’opera di formazione dei giovani che per tanto tempo hanno svolto, frequentando le scuole e raccontando, con la forza della loro esperienza diretta, la Resistenza, partecipando la loro scelta, i loro valori, i loro ideali.
Cosa fare, quindi, senza di loro?
Abbiamo pensato che fosse necessario un nuovo paradigma: chiedere ai giovani e ai loro insegnanti di appropriarsi in autonomia dei luoghi, dei fatti, delle vite di uomini e donne della Resistenza per scorgerci le ragioni, i vissuti, gli ideali.
Per questo abbiamo predisposto una serie di proposte on line che potreste utilizzare con le vostre classi. Abbiamo fornito alcune tracce di lavoro che ci sembravano significative, certi che la professionalità di voi docenti troverà le strade più opportune e più vicine alla sensibilità dei vostri allievi.
Oltre a indirizzarvi a visitare il sito della Commissione scuola ANPI “Dolores Abbiati”, dove sono presenti tanti materiali, ci preme invitarvi a prendere in esame:
La guida “Le vie della libertà”
La Guida “Le vie della libertà” presenta i luoghi della Resistenza in città: i luoghi del potere fascista e nazista, i luoghi dove si è organizzata la Resistenza, i luoghi della morte e del martirio dei partigiani.
La guida, grazie alle mappe e alle foto delle vie, dei palazzi, delle piazze e le precise informazioni presenti su ognuno dei luoghi presi in esame, offre la possibilità di costruire itinerari di studio, ma anche “passeggiate resistenti”.
A questo scopo sono stati predisposti 2 itinerari di visita che si possono compiere nell’arco di 3 ore. Fai clic su questo link per aprire la pagina degli itinerari de “Le vie della Libertà”.
A questo link si trova inoltre un ciclo di quattro lezioni online sulla Guida tenuto dal prof. Emilio Venturini.
Le “Pillole di memoria”
Le “Pillole di memoria”, che possono essere reperite a questo link, sono brevi video che presentano eventi e protagonisti della Resistenza bresciana e nazionale, utilizzabili (anche in DAD) dai docenti per “fare memoria”.
Alcune delle “Pillole” sono corredate di apparato didattico.
Nello specifico, il lavoro su “Undici, come gli anni che aveva” può fare da modello di riferimento per le ultime classi della scuola primaria e per le classi della secondaria di primo grado, mentre “Quel bel giovane di Avellino” può risultare utile per le classi della scuola secondaria di secondo grado.
Sono state realizzate anche cinque “Pillole” in inglese, scritte o verificate e lette da parlanti madrelingua:
“Alfredo’s Holy Orders” (dedicata al partigiano Alfredo Schiavi);
“Partisan «Eleven»” (dedicata al partigiano Luciano Domenico);
“The Ten of the Chestnut Woods” (“I dieci del bosco delle castagne”),
“I must not speak!” (“Non devo parlare!”, Umbertina Smerieri),
“Brescia, late June 1944” (“Brescia, fine giugno 1944”. Due fratelli, resistenti disarmati).
Le “Pillole di memoria” sono fruibili da tutti gli ordini di scuola, sotto la guida attenta dell’insegnante; comunque, nell’elenco seguente, individuiamo un destinatario preferenziale per complessità del contenuto e tragicità dell’evento, per le immagini video e per l’attività didattica proposta.
ALCUNI SUGGERIMENTI
Per conoscere figure emblematiche e fatti storici di rilievo
- Particolarmente indicate per le ultime classi della scuola primaria e la prima della secondaria di I grado: Undici, La montanara Ora;
- Classi seconde/terze della secondaria di primo grado: I dieci del bosco delle castagne, Un foglio di carta listato a nero, Le dodici ore del Sonclino, Il tronco del Vester;
- Tutte le classi della secondaria di secondo grado: Quel bel giovane di Avellino, Brescia, giugno 1944, Il tronco del Vester, Non devo parlare, Ferro.
Per definire meglio il ruolo delle donne nella Resistenza
- “La piccola grande Lola” (la partigiana Dolores Abbiati, senatrice e deputata. A lei è intitolata la Commissione scuola dell’ANPI di Brescia);
- “Fingere per la libertà” (“Gloria”, Elsa Pelizzari, patriota e partigiana ancora vivente);
- “Mimma dal basco rosso” (la staffetta partigiana Mimma Bonardo);
- “Non devo parlare” (Umbertina Smerieri, “Marisa”, giovane staffetta dei Gap);
- “Era un pomeriggio di maggio” (Rosi Romelli, vivente, la più giovane partigiana d’Italia);
- La Pillola “Io voglio essere con tutti quelli che sono contro i fascisti e i tedeschi!”, dedicata a Romano Colombini (leggi qui), potrebbe aiutare a capire come anche chi a 15 anni non è salito in montagna a fare il partigiano, ha contribuito significativamente alla Resistenza, in particolare a Brescia.
Per conoscere le ragioni della scelta dei ragazzi e delle ragazze di allora
Sono state proposte attività che che operano sul confronto di due esperienze, una femminile e una maschile, ma anche con un retroterra familiare molto diverso, accomunate, però, dalla giovanissima età. L’analisi delle due storie consente di cogliere le diverse sfaccettature dei giovani che hanno operato nella lotta partigiana. Le storie di Rosi e Romano offrono spunti per approfondimenti temi quali l’educazione fascista, le leggi razziali.
“Era un pomeriggio di maggio” (Rosi Romelli, vivente, la più giovane partigiana d’Italia)
“Io voglio essere con tutti quelli che sono contro i fascisti e i tedeschi!”, dedicata a Romano Colombini, che giovanissimo ha operato nelle Fiamme verdi.
In conclusione, attraverso la guida “La vie della libertà” e le “Pillole di memoria” è possibile avvicinarsi alla Resistenza, riannodare il legame col nostro passato, mettendo in relazione la Storia con le vicende personali di chi quella storia l’ha agita per cui tali vicende assumono un significato esemplare, che va oltre la storia individuale, senza perdere il sapore del vissuto.
In particolare, la guida “ Le vie della libertà” àncora tali vissuti ai luoghi della nostra città.