Diversi giornali e siti di informazione locali si sono occupati nella giornata di domenica dell’articolo uscito sabato 6 aprile sul quotidiano britannico Guardian. L’articolo, firmato da Lizzy Davies, contiene le dichiarazioni di Giulio Ghidotti, presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Brescia, che ha avuto con la giornalista del Guardian una lunga e interessante intervista il giorno prima dell’uscita dell’articolo. Lizzy Davies cita inoltre dichiarazioni dell’assessore Labolani e pareri di Marcello Pezzetti, studioso italiano dell’Olocausto, di John Dickie, docente di studi italiani allo University College di Londra, e di James Walston dell’Università Americana di Roma.
Il sito BSNews.it, che come tutti i mezzi di informazione nota come “La fama del Bigio ha superato i confini italiani”, coglie un punto importante dell’articolo: il pezzo di Lizzy Davies “tenta di indagare come sia l’atteggiamento italiano nei confronti del passato fascista e cita altri esempi di come spesso ci sia una “riabilitazione” degli oggetti del periodo“.
Fa eco a BSNews.it il sito QuiBrescia.it, che apre il pezzo con una citazione dall’articolo: “La discussione su una statua dell’era fascista rivela lo scisma su come gli italiani affrontano il loro passato”. E continua, “la corrispondente a Roma di The Guardian, Lizzy Davies […] ha ricostruito punto per punto la storia della statua” e conclude osservando “Insomma, dopo il caso Caffaro, Brescia è di nuovo alla ribalta”.
Sul Giornale di Brescia, Emanuele Galesi osserva come “nell’ultima settimana Brescia ha attirato i media per le sue spine, più che per le sue virtù. Dopo Presadiretta su Caffaro e pcb, ora è il quotidiano inglese The Guardian a scrivere della città puntando sul discusso ritorno dell’«Era fascista». Intesa come statua. Comunemente, Bigio”.
Per Alessandra Troncana, sulle pagine bresciane del Corriere della Sera, la disputa sul ‘Bigio’ “rimanda a Berlusconi”. Il quotidiano di Via Solferino aggiunge a corredo un articolo in cui Tino Bino ricorda la visita di un membro della famiglia reale britannica, la principessa Margaret, a Brescia nel 1997. Nel pezzo si ricorda lo sdegno espresso in quell’occasione dalla sorella della regina d’Inghilterra per il busto in bronzo di Benito Mussolini, opera di Wildt, visto a palazzo Martinengo.
Per approfondire:
-
Documento dalle Associazioni Partigiane ANPI e FIVL-Fiamme Verdi di Brescia nella seduta congiunta delle commissioni Lavori Pubblici e altre del Comune di Brescia,
20 marzo 2013 -
Comunicato stampa sul flash mob contro la statua “L’era fascista”, 20 marzo 2013
-
Delibera della giunta comunale bresciana del settembre 1945
-
Delibera della giunta comunale bresciana del dicembre 1945
-
Il presidio contro la statua “L’era fascista” di sabato 23 marzo sul TG3 Lombardia
-
Una testimonianza diretta dell’inaugurazione di Piazza della Vittoria con la statua “L’era fascista”, novembre 1932
-
Pagina dedicata dal nostro sito alla statua “L’era fascista”