L’intervento di Matteo Zani, sindaco di Lumezzane (fai clic qui).
L’intervento di Gianpietro Patelli, presidente della Sezione della ANPI di Lumezzane (fai clic qui).
Compagne/i amiche /i innanzitutto voglio ringraziarvi per la vostra partecipazione. Sono trascorsi ben 74 anni da quando qui in questo luogo fu barbaramente assassinato da militi fascisti dopo lunghe sevizie e torture il comandante della 122°brigata Garibaldi Giuseppe Verginella. E oggi mentre ricordiamo la sua eroica figura non possiamo non ricordare gli altri patrioti lumezzanesi e garibaldini della brigata Garibaldi: Bianchi Tranquillo, Giancarlo Brugnolotti, Bonsi Umberto, Gnali Carlo Biagio, Ghidini Angelo, Marelli Ulisse, Moretti Bernardo e i ragazzi del duplice omicidio della Brocca Ghidini Narciso e Fausto Zubani e a tutti i caduti della nostra provincia. Un pensiero a chi ci ha lasciato negli ultimi anni, Lino Pedroni, Francesco Pellacini, Lino Belleri.
Verginella è stato un partigiano Europeo, un internazionalista, un rivoluzionario di professione, a soli 25 anni fu nominato deputato dei Soviet a Mosca, nel 1936 è volontario nella guerra di Spagna, successivamente operò nella resistenza francese nel Maquis. Rientrato in Italia nel 1943 con il bagaglio di esperienza politica e militare diventa comandante della 54 ° brigata Garibaldi della Valcamonica, poi viene trasferito in Valle Trompia come comandante della 122° brigata Garibaldi fino al suo assassinio. Un partigiano europeo che non sarebbe certo entusiasta di questa Europa, Europa che balbetta inconcludente di fronte al dramma di esodi biblici di uomini e donne e bambini che fuggono dalla guerra dalla violenza e dalla fame. Un’Europa che vede nascere e crescere movimenti e gruppi che si ispirano apertamente al nazifascismo e non sufficientemente contrastati. Una Europa dove la parola solidarietà e umanità si sente e vede sempre meno soppiantata dall’egoismo. Solidarietà e umanità gli uomini della resistenza ben conoscevano questi sentimenti e valori tanto da mettere a repentaglio la loro stessa vita per vederli affermare insieme alla democrazia. Democrazia oggi in sofferenza, stati e governi, sistemi che non sanno dare risposte ai nuovi problemi nati dai processi di globalizzazione, alla domanda di partecipazione alla vita del paese. Anche nel nostro paese la democrazia è in sofferenza viene meno il ruolo dei partiti disegnati nella nostra costituzione come luogo di partecipazione alla vita del paese, la nostra carta costituzionale non attuata e largamente disattesa anche nei suoi simboli importanti. Il parlamento sempre meno luogo di confronto e succube della azione dell’esecutivo. Questo anno abbiamo assistito ad una approvazione della legge di bilancio senza che il parlamento non solo non abbia potuto discuterla ma nemmeno conoscerla. È vero che ciò sia pure in misura meno grave è accaduto molte volte negli ultimi anni, ma ripetere gli errori perché altri lo hanno fatto prima non produce giustizia ma somma errori ad errori! In questo modo si svuota il ruolo del parlamento, si acuisce la sfiducia nelle istituzioni, si amplia il divario tra i cittadini e i rappresentanti del popolo, si colpisce la democrazia e la stessa costituzione! Non solo con le avventure legislative si tenta di minare la costituzione ma la si può minare anche nella violazione sistematica dei suoi dettati. Questo paese ha bisogno di ritrovare il linguaggio del confronto soprattutto nelle istituzioni, del superare la contrapposizione a priori, di ritrovare le ragioni di una comunità. Cosi come fecero i partigiani, seppure divisi da ideologie seppero trovare un’zione comune per liberare il paese dal nazifascismo e scrivere nell’’assemblea costituente sulla base dell’esperienza della resistenza la più bella costituzione del mondo. Onore e gloria al comandante Verginella e a tutti i partigiani e patrioti.
L’orazione ufficiale dell’avvocato Francesca Parmigiani, per l’ANPI provinciale di Brescia (fai clic qui).