Il comunicato del collettivo culturale antifascista Kaos di Lumezzane merita alcune indispensabili precisazioni.
La Sezione territoriale dell’ANPI non ha alcuna responsabilità nella situazione creatasi dopo il cambio di gestione del circolo ARCI di Lumezzane in quanto trattasi di materia contrattuale-commerciale e di rispetto delle normative specifiche nella conduzione di locali pubblici. Quindi, di competenza dell’immobiliare proprietaria dell’immobile e del nuovo gestore ARCI subentrato.
Sulla questione del rifiutato tesseramento ANPI si sottolinea la massima correttezza di comportamento della Sezione di Lumezzane che ha provveduto a tesserare l’unico rappresentante del collettivo Kaos residente, che tra le altre cose è membro del direttivo ANPI, e ha invitato gli altri aspiranti a tesserarsi presso le locali Sezioni territoriali di appartenenza, ANPI di Sarezzo e ANPI di Villa Carcina.
Pertanto, che ci sia stato un rifiuto delle tessere rispetto a una richiesta che solo quest’anno è pervenuta è del tutto falso e le indicazioni date sono in linea con lo Statuto nazionale dell’ANPI. Questa è la verità dei fatti che può anche essere scomoda e che se non si accetta dovrebbe essere affrontata con la logica, la ragionevolezza, il buon senso e la predisposizione alla soluzione di questioni non semplici da districare. Ci spiace invece constatare che il collettivo Kaos abbia deciso di attaccare inopinatamente la Sezione ANPI di Lumezzane con argomenti inaccettabili, frutto di mera strumentalizzazione dei fatti, arrivando addirittura a chiedersi se non sia il caso che questa storica Sezione chiuda e cessi le sue attività.
L’ANPI provinciale esprime solidarietà e vicinanza alla Sezione di Lumezzane e auspica che da parte di tutti i soggetti interessati, insieme ad un uso responsabile di argomenti e toni, si possa pervenire a una soluzione condivisa.