(Dublin-Monaghan bombings – English: click here)
Sabato 29 novembre si è tenuto a Brescia il convegno:
Stragi politiche e violenza. Uno sguardo internazionale
Maggio 1974: i casi di Piazza della Loggia e dell’operazione stragista di Dublino e Monaghan
Fra gli ospiti: Silvia Calamati, Giulio Giorello, Manlio Milani, Margaret Urwin
I video degli interventi sono disponibili sul nostro canale YouTube (fate clic qui)
L’incontro, che si colloca nell’ambito del 40° anniversario della strage di Piazza della Loggia, propone uno sguardo sulla strage di Brescia in relazione alle stragi di Dublino e Monaghan del 17 maggio 1974.
Il convegno, rivolto agli studenti delle scuole (e aperto al pubblico), è organizzato dalla Commissione scuola ANPI “Dolores Abbiati”, dall’ANPI provinciale e dalla Casa della memoria di Brescia.
Le stragi di Dublino e Monaghan
11 giorni prima dell’attentato di Piazza Loggia, in Irlanda si consuma la strage più cruenta della storia dell’isola (in una sola operazione) dalla Guerra di indipendenza degli anni ’20: 33 morti e centinaia di feriti causati da 3 autobombe esplose a Dublino e una nella città di confine di Monaghan.
Contrariamente a quello che si era abituati a sentire nei notiziari di quegli anni, in occasione dei frequenti attentati, non si tratta di un attentato dell’IRA. L’attentato viene compiuto (sarà rivendicato molti anni dopo) da una milizia paramilitare filobritannica, anti-irlandese, decisa a far fallire il primo tentativo di processo di pace dall’inizio dei Troubles nel 1969.
Dal 1973 sono in corso negoziati a Sunningdale, con la partecipazione di Londra e dei rappresentanti politici moderati filoirlandesi e filobritannici (ma non dell’IRA). Nella primavera del 1974 le sei contee dell’Irlanda del Nord vengono paralizzate dallo sciopero generale indetto dagli unionisti filobritannici che non vogliono nemmeno sentire parlare di dialoghi che possano portare a un avvicinamento delle Sei contee a Dublino.
Nel terzo giorno di questo lungo sciopero viene colpito il Sud dell’Irlanda, con 4 potenti autobombe che esplodono senza preavviso nell’ora di punta. La manovalanza viene fornita dal UVF, uno dei due principali gruppi armati filobritannici attivi nell’Irlanda del Nord dal 1966, ma molti elementi puntano fin da subito a una possibile collusione della polizia nordirlandese e dei servizi segreti britannici nell’azione.
Nel corso degli anni le indagini sugli attentati sono state ostacolate da una pervicace campagna di insabbiamento favorita da Londra, senza che Dublino facesse molto per rompere il muro dell’omertà.
I lavori di diverse commissioni d’inchiesta delle Camere irlandesi, le testimonianze emerse negli anni (anche da ex membri delle forze armate britanniche) lasciano pochi dubbi sul fatto che Londra fu direttamente o indirettamente coinvolta in questa azione.
Nonostante gli sforzi, tuttavia, nessuno è mai stato perseguito o condannato per gli attentati.
Fra le 33 vittime degli attentati c’era un cittadino dublinese immigrato dall’Italia, Antonio Magliocco. Uno dei figli di Antonio, Tommassino, ha accettato di essere con noi per il convegno, al quale porterà la sua preziosa testimonianza.
Il convegno
Partendo dalla (quasi) coincidenza temporale di queste due tragedie e dalla morte, a Dublino, di un immigrato italiano, abbiamo voluto riflettere sui possibili elementi di attinenza fra due operazioni stragistiche così lontane geograficamente e per contesto storico-politico.
Due importanti elementi ci sono sembrati avvicinare queste due storie: l’impunità che accomuna le due stragi, con il seguito di una lunga ricerca della verità da parte delle famiglie delle vittime; e la strategia della tensione. Formula, quest’ultima, tipicamente italiana, ma perfettamente applicabile all’operazione di Dublino/Monaghan, chiaramente pianificata per affondare il processo di pace di Sunningdale.
Ne abbiamo parlato con un tavolo di esperti italiani e irlandesi:
SILVIA CALAMATI
Giornalista freelance (RaiNews24) esperta di storia e politica irlandesi. Autrice di vari libri, fra i quali Il diario di Bobby Sands. Storia di un ragazzo irlandese (Castelvecchi, 2011), Qui Belfast. Storia contemporanea della guerra in Irlanda del Nord (Red Star Press, 2013), Le compagne di Bobby Sands. Le donne e la guerra in Irlanda del Nord (Castelvecchi, 2011). Il suo ultimo libro, appena uscito, è Neve e fango per dissetarmi. Il diario di Sotiris Kanellopoulos, partigiano della Guerra civile greca (1° marzo – 17 maggio 1949) (Socrates, 2014)
MARGARET URWIN
Coordinatrice dell’associazione Justice for the Forgotten di Dublino, che da anni si batte per ottenere verità e giustizia per le vittime delle stragi di Dublino e Monaghan e i loro famigliari. Dal 2010, Justice for the Forgotten fa parte dell’associazione per i diritti umani Pat Finucane Centre, che ha sede a Derry. Margaret Urwin è autrice di diversi libri sulla storia d’Irlanda, fra cui The Effects of the Great Famine (1845-9) in the County Wexford Parish of Bannow/Ballymitty (Wexford Historical Society, 1996), A County Wexford Family in the Land War: The O’Hanlon Walshs of Knocktartan, (Four Courts Press, 2001), The Murder of Charles Daniel Boyd, in Hanging Crimes, (Mercier Press, 2005) e di un dossier sulle unità militari segrete attive nell’Irlanda del Nord negli anni ’70 nella “guerra sporca” contro i repubblicani irlandesi, COUNTER-GANGS: A history of undercover military units in Northern Ireland 1971-1976 (SpinWatch/Pat Finucane Centre, 2013).
MANLIO MILANI
Presidente dell’Associazione Familiari Vittime della Strage di Piazza della Loggia. Nell’aprile 2013 è stato insignito dell’onorificenza di Grande Ufficiale assegnata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per i meriti legati alle attività svolte nell’ambito della Giornata in memoria delle vittime del terrorismo.
GIULIO GIORELLO
Filosofo e docente di Filosofia della scienza presso l’Università degli Studi di Milano, ha diviso i suoi interessi tra lo studio di critica e crescita della conoscenza e l’analisi dei vari modelli di convivenza politica. Dalle sue prime ricerche in filosofia e storia della matematica, i suoi interessi si sono poi ampliati verso le tematiche del cambiamento scientifico e delle relazioni tra scienza, etica e politica, come testimoniano le numerose opere pubblicate. A lungo cultore di storia, società e politica irlandesi, ha curato con Pietro Adamo l’edizione italiana del Giornale di prigionia del rivoluzionario irlandese John Mitchell (P. Lubrina, 1991).
Il convegno è stato introdotto da Romano Colombini, presidente della Commissione scuola ANPI “Dolores Abbiati”, da Giulio Ghidotti, presidente provinciale dell’ANPI Brescia, e da Carlo Gianuzzi, membro della Commissione scuola.
(Per scaricare la locandina, fate clic qui)
Per approfondire:
In occasione del quarantennale della strage, l’ANPI di Brescia ha iniziato a raccogliere le testimonianze di persone che il 28 maggio 1974 erano in Piazza della Loggia per la manifestazione antifascista o che sono stati toccati in modo diretto o meno dalla strage. Abbiamo parlato con giovanissimi che erano alla loro prima manifestazione, con manifestanti già adulti con anni di militanza politica alle spalle e anche con cittadini che in quel 1974 erano poco più che bambini e vennero a sapere della strage attraverso il filtro dei loro genitori, se non da stralci di dialoghi a mezza voce carpiti in casa. Fra gli altri, abbiamo ascoltato i ricordi di tre membri dell’amministrazione comunale della città: l’assessore Marco Fenaroli, il vicesindaco Laura Castelletti e il sindaco Emilio Del Bono.
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