“A Rimini, ho partecipato al Congresso Nazionale della CGIL, con quasi mille delegati, molti invitati e parecchi ospiti, nella bella sala del Centro Congressi, come sempre, in Emilia, organizzatissimo. Ho ascoltato la relazione di Susanna Camusso e vi ho trovato una prova di maturità e di consapevolezza straordinaria. Sono stati affrontati molti temi, formulate diverse proposte di particolare interesse. Dunque, la relazione di una Confederazione agguerrita e consapevole della complessità dei problemi che ha di fronte. Non sarà un Congresso semplice e certamente la discussione sarà ampia, nei due giorni di dibattito. Nella prima giornata, ho ascoltato anche gli interventi del Direttore generale dell’O.I.L., della Segretaria generale della Confederazione internazionale dei sindacati e della Segretaria generale della Confederazione europea dei sindacati. Successivamente, hanno parlato Raffaele Bonanni (CISL) e Luigi Angeletti (UIL), entrambi con toni di consenso alla relazione, di rafforzamento dell’unità sindacale e di rivendicazione dell’autonomia e indipendenza del Sindacato. Nella seduta pomeridiana, c’è stato anche l’intervento del Presidente nazionale dell’ANPI, unico “esterno” al mondo sindacale. Un onore certamente riservato non alla mia persona, ma ai valori di cui l’ANPI è autorevole portatrice. Lo dimostra il forte applauso che ha salutato l’inizio, quando – appunto – ho ringraziato per l’onore fatto alle Associazione che presiedo, l’attenzione al mio intervento, dedicato tutto al tema della democrazia, l’ovazione che ne ha accolto le conclusioni. Tutto questo era troppo perché la stampa se ne accorgesse; non so se dà più fastidio l’ANPI come tale, oppure l’atteggiamento piuttosto critico assunto nei confronti della legge elettorale e della riforma del Senato, in discussione al Parlamento. Certo è che sono stato “oscurato” totalmente, non nel senso che si sia parlato poco del mio discorso, ma nel senso che non si è parlato affatto neppure della mia presenza. Questo induce a qualche riflessione piuttosto amara, sulla stampa, sul giornalismo e sul conformismo dominante. Ha avuto ragione Bonanni a dire che gli organi di stampa si occupano dei sindacati solo quando litigano, mentre non fa notizia l’unità sindacale. Questo si potrebbe dire anche a riguardo dell’ANPI, che peraltro non litiga mai e quindi può essere tranquillamente “dimenticata”. Bisogna dire anche che dell’ampia relazione della Segretaria Camusso si sono colti solo gli aspetti di contrasto e di critica nei confronti del Governo. In realtà, per chi era presente ed ascoltava, c’era molto di più: articolate proposte, una valutazione critica anche del proprio lavoro e uno sguardo approfondito alla società in cui viviamo ed alle tendenze che si vanno sviluppando anche in Europa; gran peccato per chi non ha saputo o voluto ascoltare”.
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