Riproduciamo il ricordo di Ennio Doregatti («Toni»), comandante della brigata «Giacomo Perlasca» delle Fiamme Verdi, pubblicato da Pietro Gorlani sul Corriere della Sera di sabato 3 novembre.
L’articolo originale è disponibile a questo indirizzo.
(La foto è tratta dal sito di informazione Valle Sabbia News).
Addio a Doregatti, comandante partigiano
Combattè il fascismo in Valsabbia con la brigata Perlasca
Andava nelle scuole a spiegare l’orrore del fascismo e cosa è stata la Resistenza. E la necessità che pulsa in certi uomini: battersi per un mondo migliore. Come aveva fatto lui. Ennio Doregatti, il «comandante Toni» della brigata «Giacomo Perlasca» delle Fiamme Verdi, adesso se n’è andato. Aveva 92 anni. E’ morto per un malore il 1 novembre. Sabato 3 novembre erano in tanti a dargli l’ultimo saluto, a dirgli grazie a denti stretti nel rito funebre civile svoltosi nella sua abitazione a San Polo.
Doregatti, parte per la guerra come alpino della Julia per poi tornare nella sua Valsabbia dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. I «disertori» che non si arruolavano sotto la Repubblica di Salò rischiavano la fucilazione. Ma Ennio è uno dei tanti che dice no. Che dice basta. E sui monti della Valsabbia decide di combattere per la libertà, fondando una brigata partigiana (dedicata a Giacomo Perlasca, ispiratore della Resistenza bresciana, ucciso dai fascisti). Un atto di coraggio e d’altruismo da cui nasce una nuova Italia. Lo stesso coraggio che dimostrò la sua amata (e in seguito sua moglie), la maestra Santina Dusi, partigiana catturata e torturata dai fascisti ad Idro, che inutilmente la costrinsero a parlare a suon di atrocità.
La vita, il coraggio e le sofferenze di Toni non sono passate invano. Basta leggere il commento al libro «Brigata Perlasca» di Emilio Arduino, che i liceali del Fermi di Salò hanno trascritto sotto forma di libro informatico: «Leggendo e trascrivendo Brigata Perlasca abbiamo capito che la Resistenza fu un grande incontro di italiani nel sacrificio e nella lotta».
Pietro Gorlani